L’Étranger
Il suo primo romanzo, L’Étranger (Lo straniero), pubblicato nel 1942, si concentra sull’aspetto negativo dell’uomo. Il tema del romanzo è incarnato nello “straniero” del suo titolo, un giovane impiegato chiamato Meursault, che è narratore oltre che eroe. Meursault è estraneo a tutte le emozioni umane attese. È un sonnambulo umano attraverso la vita., La crisi del romanzo si svolge su una spiaggia, quando Meursault, coinvolto in una lite non della sua causa, spara a un arabo. La seconda parte del romanzo tratta del suo processo per omicidio e della sua condanna a morte, che comprende tanto quanto il motivo per cui ha ucciso l’arabo. Meursault è assolutamente onesto nel descrivere i suoi sentimenti, ed è questa onestà che lo rende un “estraneo” nel mondo e garantisce il verdetto di colpevolezza. La situazione totale simboleggia la natura assurda della vita, e questo effetto è aumentato dallo stile volutamente piatto e incolore del libro.,
Incapace di trovare lavoro in Francia durante la seconda guerra mondiale (1939-45; una guerra in cui Gran Bretagna, Francia, Unione Sovietica e Stati Uniti combatterono contro Germania, Italia e Giappone), perché la Germania invase e occupò la Francia, Camus tornò in Algeria nel 1941 e terminò il suo prossimo libro, Le Mythe de Sisyphe (Il mito di Sisifo), pubblicato anche nel 1942. Questo è un saggio filosofico sulla natura dell’insensatezza della vita, che è mostrato nella figura mitica di Sisifo, che è condannato per l’eternità a rotolare una roccia pesante su una montagna solo per farla rotolare di nuovo giù., Sisifo diventa un simbolo dell’umanità e, nei suoi costanti sforzi, raggiunge una certa triste vittoria.
Nel 1942 Camus, tornato in Francia, si unì a un gruppo di resistenza e si impegnò nel giornalismo clandestino fino alla Liberazione nel 1944, quando divenne direttore del precedente giornale di Resistenza Combat per tre anni. Sempre in questo periodo vanno in scena le sue prime due opere: Le Malentendu (Cross-Purpose) nel 1944 e Caligula nel 1945. Anche in questo caso il tema principale è l’insensatezza della vita e la finalità della morte. Fu nella drammaturgia che Camus sentì il maggior successo.,
Nel 1947 Camus pubblicò il suo secondo romanzo, La Peste. Qui, Camus si concentra sul lato positivo dell’uomo. Nel descrivere un fittizio attacco di peste bubbonica (un’epidemia altamente contagiosa di malattia che causa molti morti) nella città algerina di Orano, tratta nuovamente il tema dell’assurdo, rappresentato dalla sofferenza e dalla morte senza senso e totalmente non guadagnate causate dalla peste. Ma ora il tema della rivolta è fortemente sviluppato. L’uomo non può accettare questa sofferenza senza combattere. Il narratore, Dott., Rieux, spiega il suo ideale di “onestà” – preservare la sua forza di carattere lottando come meglio può, anche se senza successo, contro lo scoppio della malattia. Ad un certo livello il romanzo può essere preso come una rappresentazione fittizia dell’occupazione tedesca della Francia. Ha anche un fascino più ampio, però, come simbolo della lotta contro il male e la sofferenza, il principale problema morale dell’esperienza umana.