Le batterie sono state in giro più a lungo di quanto si possa pensare. Nel 1938, l’archeologo Wilhelm Konig scoprì alcuni particolari vasi di terracotta mentre scavava a Khujut Rabu, appena fuori dall’attuale Baghdad, in Iraq. I vasi, che misurano circa 5 pollici (12,7 centimetri) di lunghezza, contenevano un’asta di ferro racchiusa in rame e datata da circa 200 AC Test suggerivano che i vasi erano stati riempiti una volta con una sostanza acida come aceto o vino, portando Konig a credere che questi vasi fossero batterie antiche., Da questa scoperta, gli studiosi hanno prodotto repliche dei vasi che sono in realtà in grado di produrre una carica elettrica. Queste “batterie di Baghdad” potrebbero essere state utilizzate per rituali religiosi, scopi medicinali o persino galvanotecnica.
Nel 1799, il fisico italiano Alessandro Volta creò la prima batteria impilando strati alternati di zinco, cartone o stoffa imbevuti di salamoia e argento. Questa disposizione, chiamata pila voltaica, non fu il primo dispositivo a creare elettricità, ma fu il primo a emettere una corrente costante e duratura. Tuttavia, c’erano alcuni inconvenienti all’invenzione di Volta., L’altezza alla quale gli strati potevano essere impilati era limitata perché il peso della pila avrebbe spremuto la salamoia dal cartone o dal panno. Anche i dischi metallici tendevano a corrodersi rapidamente, accorciando la durata della batteria. Nonostante queste carenze, l’unità SI della forza elettromotrice è ora chiamata volt in onore del successo di Volta.,
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La prossima svolta nella tecnologia delle batterie arrivò nel 1836 quando il chimico inglese John Frederick Daniell inventò la cellula Daniell. In questa prima batteria, una piastra di rame è stata posta sul fondo di un barattolo di vetro e una soluzione di solfato di rame è stata versata sopra la piastra per riempire a metà il barattolo. Quindi la piastra di zinco è stata appesa nel barattolo e è stata aggiunta una soluzione di solfato di zinco. Poiché il solfato di rame è più denso del solfato di zinco, la soluzione di zinco galleggiava sulla parte superiore della soluzione di rame e circondava la piastra di zinco., Il filo collegato alla piastra di zinco rappresentava il terminale negativo, mentre quello che conduceva dalla piastra di rame era il terminale positivo. Ovviamente, questa disposizione non avrebbe funzionato bene in una torcia elettrica, ma per le applicazioni stazionarie ha funzionato bene. In effetti, la cella Daniell era un modo comune per alimentare campanelli e telefoni prima che la generazione elettrica fosse perfezionata.
Nel 1898, la cella a secco Colombia divenne la prima batteria disponibile in commercio venduta negli Stati Uniti., Il produttore, National Carbon Company, divenne in seguito la Eveready Battery Company, che produce il marchio Energizer.
Ora che conosci un po ‘ della storia, fai clic sulla pagina successiva per imparare le varie parti di una batteria.