L’esecuzione della magia comporta quasi sempre l’uso del linguaggio. Sia parlato ad alta voce o non detto, le parole sono spesso utilizzate per accedere o guidare il potere magico. In The Magical Power of Words (1968), SJ Tambiah sostiene che la connessione tra linguaggio e magia è dovuta alla credenza nella capacità intrinseca delle parole di influenzare l’universo., Bronisław Malinowski, in Coral Gardens and their Magic (1935), suggerisce che questa credenza è un’estensione dell’uso di base del linguaggio dell’uomo per descrivere ciò che lo circonda, in cui “la conoscenza delle parole giuste, delle frasi appropriate e delle forme di parola più sviluppate, conferisce all’uomo un potere al di sopra del proprio limitato campo di azione personale.”: 235 Il discorso magico è quindi un atto rituale ed è di uguale o addirittura maggiore importanza per l’esecuzione della magia rispetto agli atti non verbali.:175-176
Non tutto il discorso è considerato magico., Solo alcune parole e frasi o parole pronunciate in un contesto specifico sono considerate avere potere magico.: 176 Il linguaggio magico, secondo le categorie di discorso di C. K. Ogden e I. A. Richards (1923), è distinto dal linguaggio scientifico perché è emotivo e converte le parole in simboli per le emozioni; mentre nel linguaggio scientifico le parole sono legate a significati specifici e si riferiscono a una realtà esterna oggettiva.: 188 Il linguaggio magico è quindi particolarmente abile nella costruzione di metafore che stabiliscono simboli e collegano i rituali magici al mondo.,: 189
Malinowski sostiene che ” il linguaggio della magia è sacro, impostato e utilizzato per uno scopo completamente diverso da quello della vita ordinaria.”: 213 Le due forme del linguaggio sono differenziate attraverso la scelta delle parole, la grammatica, lo stile o l’uso di frasi o forme specifiche: preghiere, incantesimi, canzoni, benedizioni o canti, per esempio. I modi sacri del linguaggio spesso impiegano parole e forme arcaiche nel tentativo di invocare la purezza o la “verità” di un “periodo d’oro”religioso o culturale. L’uso dell’ebraico nel giudaismo è un esempio.,: 182
Un’altra fonte potenziale del potere delle parole è la loro segretezza ed esclusività. Molto linguaggio sacro è abbastanza differenziato dal linguaggio comune che è incomprensibile per la maggioranza della popolazione e può essere utilizzato e interpretato solo da professionisti specializzati (maghi, sacerdoti, sciamani, persino mullah).: 228: 178 A questo proposito, Tambiah sostiene che le lingue magiche violano la funzione primaria del linguaggio: la comunicazione.,:179 Eppure i seguaci della magia sono ancora in grado di usare e di valutare la funzione magica delle parole credendo nel potere intrinseco delle parole stesse e nel significato che devono fornire a coloro che le capiscono. Ciò porta Tambiah a concludere che ” la notevole disgiunzione tra linguaggio sacro e profano che esiste come un fatto generale non è necessariamente legata alla necessità di incarnare parole sacre in un linguaggio esclusivo.”: 182