Menelao ed Elena, Libro IV

Telemaco e il figlio di Nestore, Psistrato, arrivano a Sparta, alla corte del re Menelao. La data del loro arrivo è segnata da un doppio matrimonio; uno per suo figlio e uno per sua figlia. Osservando i doveri dovuti agli ospiti, Menelao invitò Telemaco e Psistrato a partecipare al suo banchetto, osservando: “Basti pensare a tutta l’ospitalità che abbiamo goduto/per mano di altri uomini prima di tornare a casa,/e Dio ci salvi da tali difficili trekking negli anni a venire” (IV, 38-40)., I giovani, seduti nella sala di Menelao, si meravigliarono alla vista di tanta ricchezza. Secondo la leggenda, la casa di Atreo era famosa per le sue ricchezze, e Omero allude al mito nel descrivere il palazzo di Menelao. Una volta che i giovani si bagnarono e mangiarono, Menelao iniziò a parlare del suo viaggio di ritorno da Troia. Raccontò la morte di suo fratello Agamennone, che lo privò di una parte della gioia che avrebbe potuto aspettarsi di avere al suo arrivo a casa. Oltre al destino di suo fratello, Menelao racconta che è leso dalla perdita dei suoi compagni, ma un uomo in particolare:. . ., per nessuno di quei compagni, addolorato come me, mi addolora tanto per uno. . . quell’uomo che rende il sonno odioso, persino il cibo, mentre mi dilungo sulla sua memoria. Nessuno, nessun Acheo ha lavorato duramente come Odisseo ha lavorato o ottenuto così tanto. E come sono finite le sue lotte? Nella sofferenza per quell’uomo; per me, nel dolore implacabile e straziante per lui, perso e andato così a lungo ora-vivo o morto, chi lo sa? Come devono piangere anche lui, Laerte, il vecchio e Penelope posseduta., Telemaco pure, il ragazzo ha lasciato un bambino in armi a casa (IV, 116-125) Sentendo queste parole da Menelao, il giovane principe addolorato per suo padre, ma il Re non ha detto nulla, anche se ha riconosciuto il figlio del suo amico. Prima che Menelao o Telemaco potessero parlare ulteriormente, Elena entrò nella stanza, ” colpendo come Artemide con i suoi alberi d’oro”, una donna ancora capace di mettere a tacere la stanza con la sua bellezza., Anche se è spesso ritratta come una bella donna, priva di senso, è bene ricordare che lei è la figlia di Zeus, ed era in possesso di intelligenza così come la bellezza, come la sua domanda a Menelao illustra: Sappiamo, mio signore Menelao, che i nostri visitatori pretendono di essere, i nostri nuovi arrivi di benvenuto? Giusto o sbagliato, cosa posso dire? Il mio cuore mi dice di venire subito fuori e dire che non ho mai visto una simile somiglianza, né in uomo o donna-sono stupito alla vista. Per la vita è come il figlio del grande Ulisse, sicuramente è Telemaco!, Il ragazzo che l’eroe ha lasciato un bambino in braccio a casa quando tutti voi Achei combattuto a Troia, lanciando le vostre battaglie a capofitto solo per il mio bene, puttana spudorata che ero. (IV, 153-162)

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