Night eating syndrome (NES) è un disturbo alimentare, caratterizzato da un modello circadiano ritardato di assunzione di cibo. Anche se c’è un certo grado di comorbidità con binge eating disorder, si differenzia dal binge eating in quanto la quantità di cibo consumato nella notte non è necessariamente oggettivamente grande né è richiesta una perdita di controllo sull’assunzione di cibo. È stato originariamente descritto da Albert Stunkard nel 1955 ed è attualmente incluso nell’altra categoria di disturbo alimentare o alimentare specificata del DSM-5., Sono stati proposti criteri diagnostici di ricerca che includono l’iperfagia serale (consumo del 25% o più delle calorie giornaliere totali dopo il pasto serale) e/o il risveglio notturno e l’ingestione di cibo due o più volte alla settimana. La persona deve avere consapevolezza del consumo notturno per differenziarlo dal disturbo alimentare correlato al sonno parasomnia (SRED). Tre dei cinque sintomi associati devono essere presenti: mancanza di appetito al mattino, esorta a mangiare di notte, convinzione che si deve mangiare per tornare a dormire di notte, umore depresso e/o difficoltà a dormire.,
Psichiatria
l’Obesità
1-2% (popolazione generale), circa il 10% di persone in sovrappeso
NES colpisce sia uomini che donne, tra il 1 e il 2% della popolazione generale, e circa il 10% dei pazienti obesi. L’età di insorgenza è in genere nella prima età adulta (che va dalla tarda adolescenza alla fine degli anni venti) ed è spesso di lunga durata, con i bambini che raramente riportano NES., Le persone con NES hanno dimostrato di avere punteggi più alti per la depressione e bassa autostima, ed è stato dimostrato che i livelli notturni degli ormoni melatonina e leptina sono diminuiti. La relazione tra NES e parasomnia SRED ha bisogno di ulteriori chiarimenti. C’è un dibattito sul fatto che queste debbano essere viste come malattie separate o parte di un continuum. Il consumo di alimenti contenenti serotonina è stato suggerito per aiutare nel trattamento di NES, ma altre ricerche indicano che la dieta da sola non può aumentare sensibilmente i livelli di serotonina nel cervello., Alcuni alimenti (ad esempio, le banane) contengono serotonina, ma non influenzano i livelli di serotonina cerebrale, e vari gli alimenti che contengono triptofano, ma la misura in cui influenzano i livelli di serotonina cerebrale deve essere ulteriormente studiato scientificamente, prima di trarre conclusioni, e “l’idea, comune nella cultura popolare, che un alto contenuto di proteine alimentari come la turchia continuerà a sollevare cervello il triptofano e serotonina è, purtroppo, false.”